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Il cane guida non puo' entrare, Cieco cacciato dal negozio

Disavventura per Di Pilato, stella dello sci nautico

SAN GIULIANO. L'episodio risale a pochi giorni fa, ma nella mente di Tommaso Di Pilato, a ripensare al fatto, la rabbia e l'incredulità sono le stesse di quel giorno. Il campione non vedente di sci nautico, infatti, era entrato in un magazzino di San Giuliano Milanese, gestito da cinesi, insieme alla sua compagna Teresa e al suo cane da guida Brando. Alla vista dell'animale, il titolare ha invitato il non vedente a uscire perché non poteva entrare nel magazzino accompagnato dall'animale: «Gli ho indicato che il cane aveva la croce rossa perché serve per noi ciechi - racconta Tommaso -, ma lui non ha voluto saperne nulla e ci ha costretto a uscire immediatamente. Ho provato a insistere, ma il commerciante è stato irremovibile e ha iniziato pure a inveirmi contro». Da lì a poco è nata un'inevitabile discussione di principio, che dalle parole è quasi degenerata alle mani. Solo il provvidenziale intervento di Teresa ha evitato a Tommaso una vera e propria scena da far west. INOLTRE la compagna di Di Pilato ha recuperato anche Brando, che spaventato dalla scena, è scappato via. «Ritengo sia legittimo pretendere, come disabile, che anche un magazziniere cinese si comporti in maniera civile nei miei confronti e non faccia il prepotente. La legge, infatti, parla chiaro e chi non accetta le persone con cani guida è passibile di una multa». Sanzione che oscilla tra i 500 e 2.500 euro, ma che il commerciante cinese non pagherà mai: «Quando ho denunciato l'episodio, mi è stato detto che non si può fare nulla. Non è giusto. Inoltre il mio cane Brando è rimasto traumatizzato da quest'episodio, è lui che sta pagando le conseguenze principali». Tommaso, precursore dello sci nautico per disabili, nella sua vita ha combattuto tante battaglie: «Io non ho mai preteso privilegi per le battaglie che ho sostenuto attraverso lo sport a favore della legittimazione dei disabili, ma esigo il rispetto delle regole da parte di tutti, e se qualsiasi persona non è in grado di rispettarle sollecito le autorità a intervenire - conclude Di Pilato -. Mi turba l'accaduto e la mancanza di sensibilità da parte delle istituzioni che vedo assenti».

di Lorenzo Pardini